La procrastinazione cronica è un problema comune, più comune di quanto chi si ritiene essere un procrastinatore creda. In effetti, è un problema un po’ di tutti, chi più chi meno. C’è chi è un procrastinatore seriale e spreca intere giornate, chi invece spreca qualche ora. Fatto sta che tutti cercano di liberarsi di questo problema. Quali sono i rimedi della procrastinazione?
In questo articolo parleremo degli errori più comuni che i procrastinatori fanno nel tentativo di mettersi al lavoro, finendo per fallire e anche peggiorare la situazione. Ci sono molte idee sbagliate su quale sia la natura, l’origine della procrastinazione e su come risolverla.
Ma è procrastinazione seriale o una diversa serie di priorità?
A volte diciamo a noi stessi che stiamo procrastinando e ci sentiamo in colpa, ma in realtà non è reale procrastinazione. Stiamo semplicemente dando priorità a qualcos’altro. Per esempio, se ti dici “ah vorrei iniziare a lavorare su questo progetto”, ma non hai fisicamente il tempo per farlo, significa che hai semplicemente scelto di dare priorità ad altro. Vorresti fare una cosa, ma non ne hai il tempo e preferisci farne altre. È procrastinazione nel momento in cui programmi di iniziare un progetto e poi finisci per fare altro.
A volte le persone si auto flagellano, puniscono sé stesse per aver procrastinato, quando in realtà non hanno avuto il tempo di fare una cosa a cui hanno dato una priorità più bassa rispetto ad altre.
Fai quindi attenzione a non considerare procrastinazione ciò che non lo è. Se ti sei segnato l’impegno sul calendario o sulla lista di cose da fare e poi hai finito per fare altre cose meno importanti, allora è procrastinazione. Se non l’avevi programmato o non sei riuscito a farla perché occupato con cose più importanti, allora non sentirti in colpa, non è procrastinazione.
La procrastinazione è una malattia?
La procrastinazione può rovinarci la vita e toglierci grandi opportunità. Non c’è da stupirsi che le persone si chiedano se la procrastinazione non sia una malattia. Chi procrastina tende a punire sé stesso, ha pensieri negativi, non dà a sé stesso il permesso di godere delle cose piacevoli perché siamo pervaso dal senso di colpa, e di conseguenza è più ansioso e triste.
Ma la procrastinazione è un prodotto dell’evoluzione che ha la sua ragione d’essere. La procrastinazione è il frutto della naturale tendenza a favorire ciò che dà soddisfazione sul breve termine a sfavore di ciò che darà magari una soddisfazione più grande, ma più in là nel tempo. Lavorare oggi per qualcosa che potrebbe ripagare tra cinque o dieci anni è molto difficile, perché il nostro cervello sa che tante cose potrebbero accadere e toglierci la soddisfazione prima di riuscire ad arrivarci, essere divorati da un leone per esempio. Predilige allora investire le energie in qualcosa che dà i suoi frutti immediatamente, per essere sicuro che quelle energie non verranno sprecate.
Non ha molto senso auto-flagellarsi per un fenomeno naturale, che ha la sua ragione nel preservare le energie e non sprecarle in cose che potrebbero non realizzarsi mai. Invece di farti del male, accetta la cosa come normale e pensa a sistemi per girarci attorno.
Sulla procrastinazione puoi leggere anche questo articolo: Smettere di procrastinare. Elimina il tuo peggior nemico
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Procrastinazione: rimedi che non funzionano
Provarci di più
Questo errore succede quando ti dici che devi fare una cosa e, per non procrastinare, ti dici che devi metterci più impegno, più disciplina, più energie. Di fronte alla resistenza della procrastinazione, metti più forza nel cercare di romperla.
Non funziona. Perché stai cercando di lavorare contro te stesso. Tanto più insisti tanto più alta diventa la resistenza. Il risultato di solito è che riuscirai a fare poco e nulla e sarai mentalmente esausto. Oppure riuscirai a metterti al lavoro, ma non sarà sostenibile e ricadrai nella procrastinazione poco dopo. Forzarti non funziona perché stai lavorando in opposizione alla tua psicologia, e alle tue tendenze naturali.
La soluzione è passare dall’utilizzare la forza di volontà per fare le cose, al creare dei sistemi che la nostra mente possa seguire.
Risolvere la procrastinazione cambiando la nostra natura
Ci diciamo che siamo “sbagliati” perché procrastiniamo, e ci sentiamo colpevoli e proviamo a forzare la nostra natura per comportarci in maniera diversa. Ma non funziona. Invece di chiedere a te stesso l’impossibile, sfrutta gli schemi della mente per chiedere a te stesso ciò che ti viene naturale fare.
Dire a te stesso che devi lavorare il doppio è come dire a un computer che deve essere due volte più veloce senza modificare nulla nel suo sistema operativo. Se ti rendi conto che stai procrastinando, chiediti quale sistema puoi costruire che renda più probabile che ti metterai al lavoro. Ad esempio, se ti accorgi che fai fatica ad uscire di casa per andare in palestra, trova una palestra vicino casa, una palestra che ti piaccia, prendi appuntamento con qualcuno per trovarti là a una certa ora, scrivi in un diario cosa fai nelle tue sessioni e i risultati che ottieni, condividi sui social il fatto che sei in palestra, crea un piano con degli obiettivi. Questi sono sistemi che puoi utilizzare per aumentare la probabilità che andrai in palestra senza dover utilizzare alcuna forza di volontà in più.
Non c’è ragione di soffrire per niente. Invece di cercare di costringerti, crea la situazione per cui avrai bisogno di fare meno sforzo per metterti al lavoro.
Forzare noi stessi verso la meta, invece di rendere il percorso piacevole
Quando dobbiamo fare qualcosa che non ci porta alcun piacere, non ci dà motivazione ed energie, non è interessante, non è divertente, ma dobbiamo farlo comunque, stiamo cercando di arrivare da qualche parte forzando noi stessi attraverso qualcosa di sgradevole.
L’errore sta nel credere che una cosa noiosa, irritante, senza senso, debba per forza rimanere tale e l’unica soluzione sia patire e mettersi a farla con uno sforzo di volontà. Invece è possibile trovare modi per rendere quell’attività meno noiosa e più interessante. Invece di forzare te stesso verso la meta, puoi rendere il percorso più piacevole.
Quando ritieni che un’attività che devi svolgere sia noiosa, pensa subito a come renderla più interessante. Cosa puoi fare per rendere quell’attività più piacevole?
Puoi ad esempio prendere spunto dai video giochi per “gamificare” il lavoro, cioè sfruttare le caratteristiche che fanno continuare a giocare a un videogioco non-stop fino a notte inoltrata e riportarle nel tuo lavoro.
Da procrastinazione a gioco
Quando ti diverti a fare qualcosa ottieni una soddisfazione a breve termine che soddisfa la tua procrastinazione e ti invoglia a fare le cose. Se riesci a organizzare un lavoro in modo che sia divertente, non dovrai preoccuparti di forza di volontà, motivazione e disciplina.
Ad esempio, i videogiochi hanno missioni epiche, con un significato. Se la cosa che stai facendo fa parte di un fine più grande, automaticamente diventa significativa. Anche se noiosa, avrà un significato, e quindi avrai più voglia di farla. Cerca quindi modi per inquadrare quel particolare lavoro che non ti piace in un significato più grande.
Altra cose importante da fare è “fare tuo” il lavoro. Nei giochi è il tuo personaggio, sono le tue missioni, e puoi personalizzare e prendere iniziative. Tanto più crei tu stesso il processo di lavoro e tanto più scegli lo scopo delle tue azioni, tanto più sarai naturalmente motivato a metterti al lavoro, perché e il tuo progetto.
Feedback rapido contro la procrastinazione
Una delle cause della procrastinazione è la mancanza di un feedback positivo rapido. Stiamo facendo la cosa giusta, ma non ci dà soddisfazione immediata. Sappiamo che nel tempo la soddisfazione arriverà, ma sul momento non c’è, e così smettiamo di fare quel che ci eravamo proposti di fare. I videogiochi, al contrario, danno un feedback continuo, un premio di qualche genere per ogni azione corretta. Con un po’ d’ingegno puoi trovare modi anche nella vita reale per avere un feedback suoi tuoi progressi e ottenere dei premi per il lavoro fatto.
I videogiochi ti permettono di salire di livello. Ti danno una serie di premi ogni volta che diventi più bravo e completi una missione. Questo “aumentare di livello” è estremamente motivante. Puoi riportare questo principio nel mondo reale. Per esempio, se devi scrivere un testo lungo puoi darti un obiettivo di numero di parole al giorno e poi utilizzare un programma che abbia un contatore di parole con una barra che ti mostra visivamente il tuo progresso. O puoi semplicemente fare una lista di cosa da fare e avere la soddisfazione di spuntare ogni elemento in lista man mano che hai completato il lavoro.
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