La formazione continua è una necessità in un mondo del lavoro in cambiamento.
La vecchia certezza del posto fisso, che un lavoratore manteneva tutta la vita lavorativa e abbandonava solo con la pensione, sta scomparendo.
In un mondo del lavoro fluido, instabile e precario, la formazione continua è il valore aggiunto che vi permette di avere successo.
La precarietà del lavoro è dovuta a tanti fattori. Alcuni sono conseguenze di scelte politiche e sociali fatte negli anni passati, altre sono l’effetto di come l’economia a livello mondiale funziona oggi.
L’economia è più rapida rispetto al passato. Questo fa sì che l’economia sia anche meno longeva, viva di esplosioni rapide e di mercati che rapidamente implodono. Certe economie durano solo cinque anni e succede spesso che, al cambiare dell’economia, cambino anche gli equilibri del lavoro in quel settore e il personale di molte aziende sia messo in mobilità.
Così come oggi un’azienda che vuole sopravvivere più di 5-10 anni deve saper stare al passo e cambiare, così anche i singoli lavoratori devono affrontare un cambio di mentalità.
Formazione continua e permanente
La formazione continua è necessaria perché saper fare il proprio lavoro ogni giorno diligentemente non basta più. Nel giro di poco tempo quelle qualifiche che rendevano quella persona un dipendente di valore diventano obsolete, sostituite da altre conoscenze più efficaci che altri sanno utilizzare meglio. O, semplicemente, viene disponibile un macchinario o un computer che fa lo stesso lavoro a una frazione del costo e il lavoratore viene sostituito.

Va da sé che tanto più le proprie competenze sono rare e aggiornate alle esigenze del mercato presente, tanto più un lavoratore sarà interessante e insostituibile per un’azienda.
Sorge la necessità per ogni lavoratore di sapersi riqualificare, di acquisire sempre più conoscenze professionali, approfondendo quelle esistenti o diversificandole, in modo da continuare a essere appetibile sul mercato del lavoro al cambiare dell’economia, attraverso la formazione continua.
Un tempo un dipendente faceva sempre la stessa cosa per trent’anni e non doveva preoccuparsi che le cose cambiassero. Oggi un lavoratore deve anticipare il rapido cambiamento imparando sempre qualcosa di nuovo.
Formazione professionale continua
Gli stessi principi che valgono per i lavoratori dipendenti valgono anche per i liberi professionisti, che però paiono subire meno il problema. Probabilmente perché la formazione continua è implicita quando i propri guadagni dipendono direttamente dalle proprie azioni personali anziché dall’andamento aziendale, che è fuori dal controllo della maggior parte dei lavoratori.
Tuttavia, il concetto di formazione continua viene di solito associato ai corsi di formazione aziendale, dedicati e creati appositamente in moduli didattici per aggiornare specifiche competenze dei lavoratori. Capita che le persone prendano questi corsi di aggiornamento sottogamba, perché quelle competenze ancora non sono davvero indispensabili nel loro lavoro di tutti giorni.
Le persone si chiedono perché le cose dovrebbero cambiare.
Anni fa tante aziende organizzavano corsi di aggiornamento per insegnare ai loro dipendenti le basi dell’informatica e in tanti si chiedevano perché un impiegato dovesse imparare a usare Exel o Word. Oggi quelle persone, se si trovassero a colloquio da un’azienda dopo aver perso il lavoro, verrebbero scartate, perché non avrebbero le necessarie conoscenze informatiche.
Oltre il corso di aggiornamento
C’è molto di più da dire sulla formazione continua dei corsi di aggiornamento professionale. Infatti, una persona che davvero non vuole rimanere indietro non può fermarsi ai corsi che l’azienda potrebbe fornirgli. Deve rilanciare, avere un interesse attivo verso il proprio lavoro e avere in prima persona l’iniziativa di studiare e formarsi.
Lo studio e la formazione, quelle cose che fino a ieri erano associate all’età giovanile, oggi devono continuare a essere parte delle abitudini quotidiane di una persona lungo l’intera vita adulta, sia in contesti formali, sia in contesti informali.
Formare non significa semplicemente aggiungere una serie di nozioni, significa creare un progetto a lungo termine che comporti l’interiorizzazione di quelle nozioni, la messa in pratica di quelle nozioni, la successiva consapevolezza dei risultati attraverso capacità di analisi per raggiungere infine il punto in cui una persona sa creativamente sfruttare quegli strumenti per raggiungere attivamente uno scopo.
Formazione continua vs. metodo scolastico
Questi concetti sono importanti da capire sia per le aziende stesse, che attraverso la formazione continua possono anticipare problemi di scarsità di competenze interne, sia per i singoli, che mantengono alto il loro valore sul mercato lavorativo, sia per la società, anticipando e ovviando ai problemi derivati dalla continua messa in mobilità di un alto numero di lavoratori.
La formazione continua è legata a un modo di pensare la formazione diversa da quella nozionistica scolastica.
Corsi di formazione puramente teorici o troppo generali sono visti, e spesso sono effettivamente, uno spreco di tempo per i lavoratori e per le aziende. La formazione continua deve avere uno scopo prettamente pratico. La teoria ha senso nel momento in cui favorisce la pratica, mai quando è fine a sé stessa.
Lo studio è dunque funzionale a una necessità e a uno scopo ben preciso.
Che sia organizzata in azienda e che sia un’iniziativa del singolo, la formazione professionale continua è uno strumento per raggiungere uno scopo.
Formazione continua e crescita personale
La formazione continua, quando viene abbracciata da azienda e dipendente, comporta che il lavoro e la formazione si fondano insieme. Un concetto diverso da quello scolastico a cui siamo abituati, in cui studio e lavoro sono momenti separati in compartimenti stagni.
Ci si forma attraverso il lavoro e allo stesso tempo si riesce a svolgere un lavoro grazie alla formazione.
La crescita lavorativa è dunque allo stesso tempo una crescita intellettuale e personale.
La formazione continua supera il rigido schema cronologico della formazione tradizionale e istituzionale. Si tratta di un percorso culturale e professionale dove la persona ritrova il gusto dell’apprendimento.
L’apprendimento cessa di essere un dovere finalizzato al voto scolastico e un peso di cui liberarsi al più presto e diventa uno strumento a cui approcciarsi con curiosità perché se ne riconosce l’importanza ai fini pratici.
La formazione continua aiuta a ottenere i propri scopi personali, a migliorare la propria qualità della vita e a rendersi utili agli altri.
Formazione continua per dipendenti
Quando un’azienda avvia corsi di formazione senza convinzione, quando un manager li implementa solo perché è tenuto a farlo e quando un dipendente vede i corsi di formazione come un’irritazione o al massimo come un diversivo alla routine dell’ufficio, significa che questi concetti importantissimi non sono ancora entrati a far parte della cultura aziendale e i corsi, anche se ben strutturati, saranno poco efficaci.

Se siete un’azienda, spesso non basta propinare corsi di aggiornamento ai dipendenti, bisogna anche mostrare loro perché sono tanto importanti per costruire il futuro. Se siete un dipendente, anche se l’azienda in cui lavorate non investe nella formazione continua dei suoi dipendenti, potete sempre formarvi autonomamente, sia prendendo parte nel tempo libero a corsi, sia leggendo e studiando per conto vostro.
Le informazioni sono ovunque intorno a noi, basta cercarle.
Il semplice fatto che siete qui a leggere queste righe prova che, se avete la volontà di investire su voi stessi, le possibilità esistono.
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Cos’è InBreve
InBreve, ad esempio, non è altro che uno strumento che avete a disposizione per formarvi, per scoprire qualcosa di più del vostro ambito o avere delle informazioni su ambiti collegati al vostro.
Ecco il vero significato di “formazione continua”: investire su sé stessi continuamente.
C’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire, c’è sempre qualcosa di più che possiamo sapere.
Poiché non esiste un limite alle vostre conoscenze, non esiste un limite neppure alle vostre possibilità e ai vostri obiettivi.
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